SALAM E KALAM

Il caldo generato dai sotterranei

del lato destro della Rai

situato tra via Po e la Mole

scalda i petti a due studenti

contro l’inverno infernale

che si abbatte su Torino

quest’anno del signore

se qualcuno li saluta

rispondono salam

per fuggire il dolore

si danno al kalam

Parlano del più e del meno

e non si conoscono da molto.

Sembra sia stato lo stesso grembo

ad averli messi al mondo

o siano fratelli d’allattamento.

Perché certi sguardi uniscono

e le parole avvicinano.

se qualcuno li saluta

rispondono salam

per fuggire il dolore

si danno al kalam

Siedono uno vicino all’altro:

li separa il telefono che intona

una vecchia canzone berbera

e la birra da sessantasei.

Se la dividono a suon di sorsi

tra sigarette malgirate

e tabacco da gengiva.

Cosa studiano non si sa.

se qualcuno li saluta

rispondono salam

per fuggire il dolore

si danno al kalam

Di certi incontri fortuiti,

quando si finisce per dirsi tutto

o si diventa grandi amici

e i cuori battono all’unisono

o perfetti sconosciuti

che a malapena si guardano.

Parlano del più e del meno

se qualcuno li saluta

rispondono salam

per fuggire il dolore

si danno al kalam

mio nonno paterno visse

il trauma della seconda guerra

tornò senza una gamba

e non disse più una parola

mia nonna fu abitata

per parecchio tempo dal demone

di Aisha la contessa

cadeva a terra con gli occhi stralunati

e si riprendeva solo con chiavi e cipolla

mio nonno aveva pochi soldi

ma voleva a tutti i costi vedere

la tomba del profeta e la Mecca

a piedi andò in pellegrinaggio

e non fece più ritorno

lasciò tre fratelli e sette sorelle

si divisero le vigne tirando a sorte

uno dei maschi non fu d’accordo

giurò su dio di dare fuoco

a granaio casa e stalla

Fatima giuro non li prende

il marito possiede molte ricchezze

Bouchaib giuro non li prende

quello si sa imbroglia sempre

mio zio è medico in Francia

sono stato da lui un mese fa

mia zia è dentista a Fes

pensa abbiamo la stessa età

Parlano del più e del meno:

Uno era berbero con occhi verdi

originario dei monti del rif

l’altro si definiva arabo

ma sapeva in cuor suo

d’avere una moltitudine d’origini

e che contarle era impossibile.

se qualcuno li saluta

rispondono salam

per fuggire il dolore

si danno al kalam

Si dice che narrare sia resistere

e non ricordo chi lo scrisse:

alla peste alla guerra alla tortura

al freddo alla morte alla paura:

così fece Shaherazade alla corte del sultano

così fecero i fiorentini di Giovanni Boccaccio

e così fecero gli studenti di Via Montebello

La loro storia me la raccontò

un amico che non vedo da anni

e grazie a lui ho capito

che i popoli sono infondo uguali

e che i soldi dividono pure i gemelli

La notte dei due passò in fretta.

Erano già le sei di mattina

quando il caldo dei sotterranei

del lato destro della Rai

tra via Po e la Mole

non scaldò più i petti

dei due studenti.

ora se li saluta qualcuno

rispondono salam

ma se provano dolore

ricordano quel kalam

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