Law kana li kalbaan
avrei vissuto con uno
scendendo darja-darja
passando adagio dal fusto alla radice.
Nel suolo mutevole sotto la terra immobile
sarei tornato all’origine: al dondolio
nel vento che canta a primavera;
di sicuro avrei riso con avi lontani
di questioni di poco conto.
L’altro cuore
l’avrei lasciato volentieri
nel culto della notte e della fantasia
ma nel petto uno solo pulsa:
tocca dunque la risalita.